Nba, secondo atto: tanta attesa per il ritorno a Philly per Iguodala. In Louisiana, invece, luci puntate sulla prima scelta al Draft 2012 Anthony Davis. Lakers in back-to-back a Portland alla ricerca di un’identità.
Nash, Bryant, Metta, Gasol, Howard nello stesso “pollaio”: solo una manciata di figurine oppure un quintetto super stellare? Per adesso, limitiamoci a dire che i nuovi Lakers assomigliano ad un grosso cantiere col cartello “work in progress”: l’esordio casalingo di ieri con i Mavericks (vinto dai texani per 99 a 91) ha mostrato un collettivo completamente scollato, senza nessuna intesa, dove ognuno ancora gioca per sé. E neanche il tempo di digerire la batosta, che stanotte i ragazzi di Mike Brown sono attesi in Oregon, dove incontreranno i Trail Blazers, per il secondo anno consecutivo messi a nuovo: per i gialloviola un altro test contro una squadra che in preaseason non ha convinto affatto. L’occasione giusta per invertire la marcia.
Ventiquattr’ore dopo aver visto Ray Allen prendere a triple i suoi ex compagni senza alcun rimorso, ecco un altro “scherzetto” del calendario: Andre Iguodala è chiamato a fare il suo esordio con la canotta dei Nuggets proprio sul parquet dove è stato beniamino indiscusso per otto lunghi anni. Un ritorno da batticuore che probabilmente condizionerà non poco la prestazione della forte ala 28enne, appena trasferitasi in Colorado. Lo scontro di questa notte in Pennsylvania sarà comunque un’opportunità per vedere all’opera due tra le squadre più promettenti dell’intera lega, dopo la rivoluzione estiva dei roster. Ad oggi, però, i Sixers – con un Andrew Bynum ancora tutto da scoprire – appaiono decisamente più in forma.
I fari della Louisiana saranno puntati tutti su di lui, questa notte. Anthony Davis, primissima scelta al Draft 2012, assaggerà per la prima volta quel palcoscenico che – a detta di molti – lo vedrà a lungo protagonista. Davanti a sè troverà i San Antonio Spurs, praticamente immutati dall’anno scorso, ma sempre e comunque da non prendere sotto gamba: i “nonnetti” di coach Popovich hanno fatto ricredere chi li dava già per finiti qualche mese fa, arrivando a un passo dalle Finals. I vari Duncan, Parker e Ginobili, tuttavia, hanno bisogno di tempo e partite per ricarburare: in tal senso, la freschezza e l’entusiasmo dei giovani Hornets – il loro rinnovamento è stato totale – potrebbro essere un fattore in grado di decidere le sorti della gara.
Questo contenuto è stato modificato 1 Novembre 2012 15:14
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