Primo in tutte le sessioni di libere e primo in qualifica, anche in India. Guardando le classifiche dei tempi c’è ben poco da fare per i rivali di Vettel, eppure il passo di Red Bull, McLaren e Ferrari, in gara, è molto più vicino di quanto si creda. Cruciale, come sempre, sarà la partenza.
A un certo punto della stagione era parso che le Red Bull potessero soffrire, per la prima volta, qualche problema di usura non uniforme dei pneumatici. Una volta introdotto l’ultimo importante aggiornamento aerodinamico sul retrotreno, invece, la RB8 è tornata a volare e ha completamente smentito qualsiasi dubbio, gara dopo gara. Il passo è veloce e costante, un dato confermato ulteriormente dal buon finale di stagione di Webber, mai troppo lontano dal compagno. Sono ormai tre gare che lì davanti si vedono soltanto loro, segno che al sabato non ce n’è davvero per nessuno. E perché? Forse che la domenica cambi qualcosa? Sì, in gara le tre vittorie consecutive di Vettel non devono comunque nascondere una riflessione abbastanza condivisa, e cioè che il passo dei tre top team – Red Bull, Ferrari e McLaren – è in verità molto più vicino la domenica di quanto non lo sia al sabato. In partenza è sempre andata bene, a Vettel. Ritrovarsi subito primo, alla prima curva, e con le spalle coperte dal compagno di scuderia, mette la gara in discesa non solo per l’assenza di rivali diretti, ma anche – come spesso fa notare anche Alonso – per la possibilità che offre a Sebastian di controllare e gestire, senza correre inutili rischi e senza essere indotto all’errore.
Malgrado il dominio Red Bull sul miglior giro, i long run del venerdì dicono in verità che la Ferrari è lì, molto costante, così come la McLaren. Insomma se la giocherebbero tutti e sei, se non fosse che a partire davanti son di nuovo quei due. Eppure l’impressione è che stavolta non solo la Ferrari (vedi Massa in Corea) ma anche il duo McLaren (che ha ben poco da perdere) possa mettere a Vettel quella pressione di cui parla Alonso. E allora la quarta vittoria consecutiva potrebbe non essere così scontata. Oltre la prima curva, sono comunque i primi tre, quattro giri a essere cruciali: è soprattutto lì che è possibile sferrare l’attacco – come giustamente osservava Sam Michel, direttore sportivo della McLaren – ossia prima che le distanze tra le monoposto aumentino e prima che tornare in scia alla vettura che sta davanti non comporti la solita perdita del 10-15% del carico aerodinamico. La buona notizia è che, stando al disegno del tracciato, qualche sorpasso sì, in ogni caso dovremmo vederlo.
Considerando le quote molto basse offerte per Vettel (1.35-1.40), se proprio c’è da puntare qualcosa sul vincente gara, meglio prendersi qualche rischio e azzardare la mossa Hamilton (7.50), o rischiare grosso con lo stesso Button (15.00), uno che quando azzecca il weekend tira fuori dalla macchina praticamente tutto quello che c’è da tirar fuori, e senza commettere errori (a differenza del più irruento compagno di squadra). Per la Ferrari il podio rimane ampiamente alla portata, ma la vittoria, partendo da lì, resta obiettivamente improbabile.
Questo contenuto è stato modificato 27 Ottobre 2012 23:57
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