Le inutili prove libere del venerdì (pista allagata) hanno stravolto i piani dei team e la griglia di partenza. Button ha azzeccato l’assetto proprio in qualifica, Raikkonen parte terzo, tanti altri si sono persi tra regolazioni ai box e sbavature in pista. Facciamo il punto.
Il sabato del GP del Belgio ha dimostrato che saper indirizzare il lavoro ai box e dare le giuste indicazioni ai meccanici, nel minor tempo possibile, conta eccome. La McLaren continua a sfruttare il vantaggio degli aggiornamenti aerodinamici introdotti nelle ultime gare, ma stavolta è Button – nettamente il più veloce – ad aver tirato il coniglio fuori dal cilindro, azzeccando l’assetto giusto proprio nella sessione che conta. Cose che capitano, specie quando al venerdì non ha girato nessuno, e al sabato mattina nessun big ha apportato tutte le dovute regolazioni alla propria monoposto. Vettel, per esempio, ha una monoposto da prime due file anche qui a Spa, ma senza il tempo sufficiente per trovare il bandolo della matassa ha dimostrato che si può anche rimaner fuori in Q2. Ne hanno approfittato la Sauber con Kobayashi e Perez, e la Williams, ma col solo Maldonado (però retrocesso da terzo a sesto, per aver ostruito Hulkenberg in Q1).
Due parole per Raikkonen. Il finlandese, nella mattinata di sabato, non era molto soddisfatto della propria monoposto, eppure è andato forte come sempre e, considerando il suo curriculum su questa pista (4 vittorie nelle ultime 5 edizioni disputate), si candida a principale rivale di Button per la vittoria. Grosjean non è lontano, la Lotus c’è e ha già dimostrato di saper tenere il passo dei team di testa. Kimi deve solo andar forte e cercare di non cadere nel vizietto di prendersi più pista di quanto lecito. Lo ha già fatto sabato (senza penalità) e qui non è la prima volta: in alcune recenti edizioni, proprio allo start, all’uscita de La Source lo si vedeva scomparire dagli specchietti e poi rientrare davanti a tutti all’Eau Rouge. Dovrà prestarci attenzione, quest’anno i commissari sono sembrati abbastanza inflessibili.
Considerando la promozione del weekend offerta da Paddypower (la spieghiamo qui), Raikkonen è un buon nome da tenere in considerazione per il vincente GP.
In termini di assetto, la Ferrari non ha optato per il famoso compromesso, puntando invece sulle prestazione pura nei tratti veloci della pista, ovvero settore 1 e settore 3, dove Alonso e Massa hanno le più alte velocità di punta e tra i migliori parziali in assoluto. È una scelta che potrebbe pagare in gara? Dipende. Forse no. Sfrecciare come saette alla Blanchimont e al Raidillon serve poco se vieni da un secondo settore rovinoso. In caso di attacco, la macchina davanti alla rossa potrebbe prendere le distanze e far perdere ogni traccia nel giro di quattro curve; in caso di difesa, la macchina alle spalle potrebbe ritrovarsi negli scarichi della rossa e sfruttare tranquillamente Kers, ala mobile (oltre che la semplice scia) per attaccare proprio nei tratti veloci. Senza contare che avere una macchina nervosa e difficile da guidare nel tratto lento potrebbe mettere a dura prova gli pneumatici e vanificare in breve il vantaggio sui tratti veloci. Ok, Alonso è un mastino: non si lascerà passare facilmente e sfrutterà qualsiasi possibilità di arrivare sul podio e non perdere punti in classifica mondiale, bensì allungare, grazie alla sua capacità di adattare lo stile di guida alle circostanze e ottimizzare il risultato. Per Massa il discorso è diverso: se ai box non si inventano qualcosa nella notte, il brasiliano parte con una vettura molto difficile da guidare. E non ci voleva, visto che quest’anno sta dimostrando che la vita sa già complicarsela benissimo da solo.
Alonso – Raikkonen: 2 • [ 1.70 ]
Kobayashi – Massa: 1 • [ 1.32 ]
Maldonado – Senna: 1 • [ 1.27 ]
Di Resta – Hulkenberg: 1 • [ 1.75 ]
Quota totale: [ 7.33, Eurobet ]