Campionato senza storia, o ancora aperto fino a poche giornate dal termine? In ogni caso la favorita d’obbligo per la Serie A 2012/2013 è la Juventus. Pochi dubbi su questo, e a riconoscerlo sono anche tutti, o quasi, gli avversari dei bianconeri.
Una squadra che l’anno scorso è rimasta imbattuta per tutta la stagione, che ha investito sul mercato tesserando giocatori di sicuro affidamento per la serie A come Lucio, Isla, Asamoah e Giovinco, più una giovane promessa di talento (Pogba), deve tassativamente essere indicata come favorita per il titolo. Senza contare il probabile prossimo arrivo, entro il 31 di agosto, del famoso “top player”. Ma la Juventus starebbe bene già così, e anche senza Conte in panchina pare destinata a vincere il campionato per compattezza e completezza della sua rosa. L’arma migliore è la retroguardia, e la Juventus è la principale candidata per avere al termine della stagione la migliore difesa (quota 2.40 su eurobet). L’unico grande punto interrogativo diventa la gestione del doppio impegno con la Champions, competizione in cui invece i bianconeri sono destinati ad incontrare evidentemente maggiori difficoltà, come del resto è tradizione. Si è aperto un ciclo, e pare destinato a durare a lungo perché le contendenti stanno iniziando dei progetti a lungo termine.
Il Milan sta cambiando troppo, e pur restando con una rosa attrezzata al momento non sembra poter competere ad armi pari con la Juventus. Se non è riuscito a tenere testa ai bianconeri con Thiago Silva ed Ibrahimovic, figuriamoci ora che i due fuoriclasse di maggiore talento sono partiti. Tutti gli acquisti hanno un punto interrogativo sulla testa simile ad una spada di Damocle. Traorè riuscirà ad adattarsi al campionato italiano? Montolivo è da top club? Acerbi riuscirà a reggere la pressione del passaggio da una traquilla realtà di provincia al club più titolato al mondo? E poi c’è il fattore tifosi. Se lo stadio della Juventus è l’arma in più per calore e terreno di gioco, San Siro resta sempre penalizzante e i malumori dei tifosi per le cessioni di mercato, soprattutto in caso di falsa partenza, potrebbero diventare un’ulteriore palla al piede per Allegri, la cui fiducia da parte della dirigenza pare stia per mutarsi in una bomba ad orologeria. L’Inter porta una ventata di freschezza con Stramaccioni in panchina, ma l’inesperienza del giovane tecnico nel corso della lunga stagione potrebbe portare via qualche punto importante, e nonostante l’opera di svecchiamento della squadra restano titolari fissi Zanetti (39 anni), Samuel (34), Cambiasso (32) e Milito (33). Handanovic, Silvestre e Palacio sono tasselli importanti, ma non spostano di troppo l’equilibrio. Sono ottimi giocatori di Serie A, non campioni assoluti, quelli che servirebbero per pareggiare il gap dalla Juventus. L’Europa League è meno impegnativa della Champions, ma si gioca di giovedì e spesso c’è meno tempo per recuperare. Potrebbe però diventare un obiettivo importante di questa nuova Inter, che in questa competizione ha sempre ben figurato quando si chiamava semplicemente Coppa Uefa.
E così Milan e Inter dovranno fare molta ma molta attenzione a Napoli e Roma, pronte ad insidiarle per i restanti due posti Champions disponibili. I partenopei hanno perso imprevedibilità per via della partenza di Lavezzi, ma col nuovo 3-5-1-1 dovrebbero conquistare maggiore compattezza difensiva, quella che è mancata soprattutto l’anno scorso. Behrami e Gamberini sono rinforzi utili alla causa, sarà una squadra probabilmente più da “under” rispetto agli anni passati. Cavani, rimasto unico finalizzatore in squadra, è da tenere in considerazione come capocannoniere del torneo, bancato a quota 7.00 da Paddypower. L’opposto è la Roma: con Zeman il segno “over” è tradizionalmente d’obbligo. Squadra offensiva ma pare anche molto competitiva. I giallorossi si sono assicurati i due pezzi pregiati del calciomercato italiano, Balzaretti e Destro. Piris, Castan, Tachtsidis e Bradley hanno convinto nelle amichevoli estive, Lamela, Bojan e Osvaldo potrebbero esplodere grazie all’atteggiamento tattico completamente differente a quello di Luis Enrique che metteva un po’ tutti in difficoltà. In un campionato in cui il tasso tecnico sta diventando col passare degli anni più basso, questa Roma può fare la voce grossa e molto probabilmente finirà con l’avere il migliore attacco della Serie A, puntata bancata a quota 3.00 da eurobet. E’ vero che Zeman non ha mai vinto la Serie A, ma con Lazio e Roma non è mai sceso sotto il quinto posto.
Per i motivi sopra elencati la Roma pare da preferire nel testa a testa con la Lazio. Ancora una volta Lotito ha preferito non mettere mano al portafogli, ma non sempre i biancocelesti possono fare di necessità virtù e il brutto girone di ritorno dello scorso anno dopo un mercato di riparazione inesistente lo ha confermato. La scelta dell’allenatore è una vera e propria scommessa. Petkovic con le sue precedenti squadre puntava molto sul dinamismo dei propri giocatori, ma la Lazio con Reja otteneva risultati giocando in modo più compassato, sfruttando piuttosto gli errori altrui. Ederson ed Hernanes, dal cui rendimento dipenderà la stagione dei biancocelesti, non sono giocatori da ritmi alti, e i risultati deludenti del precampionato suonano come un preoccupante campanellino d’allarme.
Molto bene ha operato il Parma, che ha chiuso la scorsa stagione con sette vittorie consecutive. Donadoni col 3-5-2 ha trovato la quadratura del cerchio. E’ vero, è partita la stella della squadra, Giovinco, ma i soldi incassati sono stati reinvestiti molto bene. Il colombiano Pabon può essere un degno erede della “Formica Atomica”, visto che per caratteristiche lo ricorda molto. Sono inoltre arrivati Fideleff, Rosi, Acquah, Parolo, Amauri, Ninis e Belfodil ad irrobustire una rosa che può aspirare alle prime dieci posizioni. Meglio del Chievo, che pur mantenendo una squadra da salvezza senza patemi grazie al collaudato 4-3-1-2 di Di Carlo e agli arrivi di Papp, Marco Rigoni e Cofie, in classifica difficilmente riuscirà a precedere i ducali.
Molto bene la Fiorentina. Già convincente in panchina la scelta di Montella, sono stati ingaggiati sul mercato gli uomini giusti per il progetto tattico che l’aeroplanino aveva intrapreso già a Catania, il 4-3-3 con un centrocampo di piedi buoni ed esterni sguscianti, dal dribbling facile, pronti a sfruttare gli spazi liberi lasciati dalla punta centrale. Pizarro è un regista ideale in tal senso, Borja Valero e Aquilani assicurano piedi buoni ma anche dinamismo. Poi c’è la tecnica sovraffina di Mati Fernandez, l’imprevedibilità di Cuadrado, i gol di Jovetic pronto a confermarsi su altissimi livelli. E anche la difesa non dispiace. I giovani Nastasic e Camporese, con Gonzalo Rodríguez e Facundo Roncaglia, assicurano un ottimo rendimento davanti a Viviano, portiere molto bravo stranamente sottovalutato dagli altri top club. Arrivare prima del Genoa non sarà impresa impossibile, anzi. Ai rossoblù i giocatori di talento non mancano, ma il continuo via-vai che ha reso il centro di allenamento di Pegli una sorta di pub dalle porte girevoli, non aiuta a costruire un progetto duraturo. De Canio è stato confermato, ma tra mille dubbi. Preziosi è il solito mangia-allenatori e anche mangia-dirigenti, visto il precoce divorzio con Lo Monaco. La difesa resta sulla carta troppo debole, e la dirigenza sembra non avere imparato dagli errori commessi nel recente passato nella costruzione della squadra.
Testa a testa
Roma su Lazio @1.72 su #
Parma su Chievo @1.61 su #
Fiorentina su Genoa @1.44 su #
Peggiore Difesa Del Torneo Serie A
Un pensiero alla zona retrocessione. Al momento il Pescara sembra spacciato, ma nel calcio mai dire mai. Serie B o meno, gli abruzzesi, che con Stroppa allievo di Zeman che ha ereditato il 4-3-3 sempre spregiudicato nonostante il salto di categoria, sono i principali candidati a terminare la stagione con la peggiore difesa.
Questo contenuto è stato modificato 15 Aprile 2013 11:25
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