Antepost Liga: l’eterna lotta tra Real e Barça

Finito il ciclo Guardiola, il Barcellona non cambia filosofia e punterà ancora sul tikitaka per tornare a trionfare in Spagna ed in Europa, come evidenziato dalla scelta di Vilanova. Ma il Real Madrid di Mourinho non mollerà la presa e punterà al bis.

Favorite per il titolo

Sarà naturalmente il solito testa a testa tra Barcellona e Real Madrid. Una corsa a due avvincente perché equilibrata, ma allo stesso tempo un po’ noiosa perché c’è davvero un abisso tra queste due squadre e tutte le altre. I blaugrana ripartono con qualche punto interrogativo in più. L’addio di Guardiola sarà davvero così indolore? Vilanova avrà il giusto carattere per tenere testa a Josè Mourinho, eccezionale soprattutto sotto il punto di vista della comunicazione? L’impressione è che l’idea di gioco rivoluzionaria apportata da Guardiola sia destinata a tramontare. Il fallimento della scorsa stagione e il crollo della nazionale olimpica spagnola sono i primi scricchiolii del tikitaka. E’ arrivato un terzino sinistro di qualità, Jordi Alba, abile soprattutto nella fase offensiva, a completare il quadro. Per il resto non è cambiato nulla. Eppure i 34 anni di Puyol, ultimamente alle prese con continui problemi fisici, e il calo di rendimento di Piquè, unita all’assenza di valide alternative nel reparto arretrato (Mascherano nasce come mediano di centrocampo), lasciano qualche dubbio. Tutto dipenderà da Messi: se la “Pulce” sarà ancora una volta stratosferica, potrà contendere il titolo al Real Madrid che al momento appare un po’ avanti. Perché Mourinho ha maggiore carattere per tirare fuori i suoi dai guai, quando, di rado, capitano. Se una partita nasce sotto la luna storta, ha una innata capacità di trasmettere ai suoi quell’energia che porta alle rimonte che lo hanno reso famoso. Diverso il caso del Barcellona: se il giocattolo non funziona dall’inizio, non c’è modo di cambiare modalità do gioco e di sorprendere gli avversari. Il veggente dice Real.

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Seconda fila

Destinato a confermare il terzo posto in classifica, è il Valencia del nuovo tecnico Mauricio Pellegrino. Ceduto Jordi Alba al Barcellona, come alternativa a sinistra comunque c’è il sempre positivo Mathieu. A centrocampo aumentano qualità e concorrenza con gli innesti di Gago e Guardado. L’unica squadra che può mettere a rischio il terzo posto del Valencia pare essere l’Atletico Madrid, con Simeone in sella fin dall’inizio del torneo. I colchoneros però danno l’impressione di essere squadra da coppe più che da campionato, perché a mancare nelle ultime stagioni è stata la continuità. Il migliore acquisto? La conferma del fenomenale bomber Falcao.

Terza fila

Con la crisi societaria del Malaga, che si è visto costretto a cedere tra gli altri Cazorla, Rondon e Mathijsen, si aprono le porte al Siviglia che può provare a lottare per la zona Champions. Finalmente c’è un portiere di spessore, l’ex Villarreal Diego Lopez, è arrivato inoltre il promettente mediano francese Kondogbia, a lungo seguito anche dalla Juventus. Ma a spingere la squadra verso le zone alte della classifica dovranno essere i soliti: Reyes, Jesus Navas, Rakitic e Negredo.

Possibili sorprese

La solita mina vagante del campionato, con o senza Fernando Llorente in attacco, sarà l’Athletic Bilbao del “loco” Bielsa. L’anno scorso la squadra è arrivata stremata al rush finale, se riuscirà a imparare dai suoi errori l’allenatore argentino potrà puntare davvero in alto perché il talento in squadra non manca, da Javi Martinez a Muniain passando per Amorebieta, Herrera e de Marcos.

Testa a testa
Valencia su Athletic Bilbao @1.40 su #
Siviglia su Betis Siviglia @1.55 su #

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