Giovedì finalmente parte l’atteso torneo olimpico di calcio, che in questo momento con tutti i maggiori campionati europei fermi al palo per le vacanze estive, è una manna dal cielo. Ben otto le partite in programma, tutte spalmate nell’arco della giornata. Partiamo dalle prime quattro.
La maggiore tradizione calcistica del Marocco fa pendere l’ago della bilancia del pronostico dalla parte degli africani, rispetto ad Honduras che si affida al difensore Figueroa per contenere quanto meno i danni. Quasi tutti i giocatori sono perfetti sconosciuti a livello internazionale, mentre lo stesso non si può dire del Maroco. La guida in campo del team allenato dall’olandese Vermeer sarà Kharja, ma non mancano altri giocatori di livello. Su tutti, l’altro fuori quota Amrabat, esterno d’attacco, per il quale il Fenerbahce ha appena sborsato 9 milioni per acquistarlo dal Kayserispor. Tra i giovani spiccano Amsif, portiere dell’Augsburg, il terzino destro del Rennes Yassine Jebbour, il centrocampista centrale Barrada del Getafe, e soprattutto il trequartista ex Psv Eindhoven, ora allo Sporting Lisbona, Zakaria Labyad autore di ben 12 gol nella scorsa stagione, di cui 2 in Europa League. E senza dimenticare Soufiane Bidaoui, altro centrocampista offensivo, del Lierse. Africani favoriti, e la quota è ghiotta.
Attenzione a Messico-Corea del Sud, partita che potrebbe riservare la prima sorpresa di questa Olimpiade. Mai dare per spacciati anzi tempo i coreani, sempre molto organizzati e diligenti da un punto di vista tattico. Sicuramente il Messico, con Giovani Dos Santos su tutti, ha un potenziale tecnico forse di maggior livello, ma la Corea, oltre all’attaccante dell’Arsenal Chu-Young Park, ha anche giovani di buon livello come Ja-Cheol Koo dell’Augsburg, Sung-Yong Ki del Celtic Glasgow che vanta già cinque reti con la nazionale maggiore, mentre otto sono quelli segnati da Dong-Won Ji del Sunderland. I sudamericani nelle ultime uscite hanno lasciato a desiderare in difesa, ma la vittoria nel torneo di Tolone in cui ha brillato soprattutto il centrocampista Herrera non puà passare inosservato. Un pareggio non sorprenderebbe in una sfida che promette anche “gol”.
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Le furie rosse sono insaziabili e dopo il triplete (Euro 2008 e 2012 più il mondiale del 2010) puntano anche all’oro olimpico. Il modo di giocare è sempre lo stesso, quel tikitaka al quale una squadra con scarso vigore fisico come il Giappone difficilmente riuscirà a tenere testa. Sicuramente gli avversari vanno rispettati, perché ci sono tanti giovani in giro per l’Europa pronti a brillare in questa competizione. C’è il nuovo acquisto dell’Hannover Hiroki Sakai, e poi ancora Gotoku Sakai, Hiroshi Kiyotake, Takashi Usami, Yuki Otsu, tutti curiosamente militanti in Bundesliga. Ma sono perfetti sconosciuti se messi a confronto con i vari De Gea, Azpilicueta, Jordi Alba, Javi Martinez, Victor Ruiz, Romeu, Mata, Muniain, Rodrigo, Adrian e Tello.
Attenzione all’Uruguay, terzo incomodo alle spalle di Brasile e Spagna per la conquista della medaglia d’oro. La “Celeste” dopo il quarto posto ai mondiali e la vittoria nella Coppa America non può più nascondersi, e anzi Tabarez punta al massimo come si capisce dai fuori quota convocati, non tre a caso ma Arevalo Rios, Suarez e Cavani. Poi ci sono anche gli “italiani” Polenta, Gaston Ramirez e Abel Hernandez. Contro gli Emirati Arabi Uniti, che sperano nelle buone prestazioni del difensore Hamdan al-Kamali e dell’attaccante Ahmed Khalil, goleada possibile.
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