Quattro anni fa, a Pechino, la Cina riuscì a compiere un clamoroso sorpasso nei confronti degli Stati Uniti, issandosi in vetta al medagliere: dieci medaglie totali in meno rispetto agli USA (100 contro 110), ma ben quindici ori in più (51 a 36). Le Olimpiadi di Londra 2012 potrebbero essere quelle del controsorpasso. La considerazione può basarsi su aspetti strettamente sportivi, ma anche su una valutazione economico-finanziaria. In base a quanto contenuto in un report della Goldman Sachs (Olympics and Economics Research Report), le nazioni più industrializzate del mondo, che sono anche quelle capaci di creare un ambiente di benessere, hanno maggiori probabilità di vincere medaglie olimpiche. Secondo questo studio, gli USA avrebbero grandi possibilità di conquistare la prima posizione del medagliere, davanti proprio alla Cina ed al Regno Unito, che può contare anche sul fattore casalingo. Stesse stime confermate da un’analisi del network PwC, secondo il quale l’Italia sarebbe da 27 medaglie (e se almeno dieci di queste sono ori, Matchpoint premia i nuovi utenti). Anche quest’ultimo studio è stato condotto in base ai risultati olimpici degli anni scorsi, ai piani politici nazionali e allo sviluppo economico di ciascun paese. E la classifica direbbe: USA in testa (113 medaglie) seguiti da Cina (87), Russia (68), Gran Bretagna (54), Australia (42), Germania (41), Francia (37), Giappone (28), Italia e Sud Corea (27).
Il torneo olimpico di tennis avrà un fascino particolare, visto che si giocherà sui campi di Wimbledon. Proprio qui, pochi giorni fa, Roger Federer è entrato definitivamente nella leggenda, conquistando il suo settimo titolo ai Championships e tornando alla posizione numero uno della classifica mondiale. Lo svizzero adesso insegue l’oro olimpico, che non è mai riuscito a vincere in singolare. Quattro anni fa, a Pechino, salì sul gradino più alto del podio in coppia con Stanislas Wawrinka, nel torneo di doppio; questa volta, vuole centrare l’impresa a livello individuale, sfatando quello che, Coppa Davis a parte, è l’unico tabù non ancora infranto nel corso della sua straordinaria carriera.
Quando è in forma, è sempre la più forte di tutte. Ed anche per lei, proprio come per Roger Federer, poter giocare a Wimbledon rappresenta un’emozione particolare. In occasione dell’ultima edizione dei Championships, Serena Williams ha conquistato il suo quinto titolo sia in singolare sia in doppio, in coppia con sua sorella Venus. L’attuale ottima condizione della minore delle sorelle Williams, peraltro, è stata certificata anche dal trionfo ottenuto nel torneo di Stanford, appena una settimana più tardi. Serena, insomma, appare la favorita numero uno per la medaglia d’oro in campo femminile.
Qui francamente sembrano esserci pochi dubbi. La nazionale statunitense di basket è semplicemente stellare: basti pensare che un giocatore come Kevin Durant dovrebbe partire come sesto uomo, anche se è lecito attendersi che gli venga comunque assicurato un minutaggio adeguato alle sue grandi qualità, che gli hanno permesso di essere il miglior marcatore nel test amichevole contro la Repubblica Dominicana, giocato pochi giorni fa e vinto per 113-59. Il quintetto titolare, in quella occasione, era composto da Chris Paul, LeBron James, Kobe Bryant, Tyson Chandler e Carmelo Anthony. Un incredibile concentrato di talento. La quota per l’oro olimpico è molto bassa, ma del resto appare difficile che il torneo di basket maschile possa riservare sorprese.
Le squadre che parteciperanno al torneo di pallanuoto maschile saranno dodici, inizialmente suddivise in due raggruppamenti: il girone A comprenderà Australia, Croazia, Grecia, Kazakistan, Italia e Spagna, mentre il girone B sarà composto da Gran Bretagna, Montenegro, Romania, Serbia, Stati Uniti ed Ungheria. Quest’ultima è la nazionale più titolata della storia della pallanuoto, con nove ori olimpici, due mondiali e dodici europei. La selezione magiara, in particolare, ha conquistato l’oro nelle ultime tre edizioni dei Giochi Olimpici: Sidney 2000, Atene 2004 e Pechino 2008. Per riconfermarsi dovrà resistere all’assalto di squadre come la Serbia, la Croazia, il Montenegro e l’Italia, che nel 2011 ha conquistato il titolo mondiale a Shanghai. La grande tradizione, unita ad una quota piuttosto interessante, potrebbe comunque indurre a puntare ancora sull’Ungheria.