Per la Russia di Dick Advocaat la mancata qualificazione ai mondiali del 2010 è ormai è alle spalle. Il desiderio è piuttosto quello di ripetere la cavalcata negli scorsi Europei in cui si raggiunsero le semifinali giocando un calcio brillante e spettacolare sotto la guida di Hiddink.
Fu allora che tutta l’Europa conobbe il talento di Andrei Arshavin. Dopo quattro anni però il trascinatore della Russia in quella edizione degli europei ha un po’ abbassato il suo rendimento, e infatti Wenger dopo un avvio non esaltante lo ha mandato in prestito allo Zenit di Spalletti per ricaricare le batterie. Non è comunque l’unico giocatore di talento presente in rosa, e anzi la nazionale sta crescendo di pari passi col campionato russo, che grazie a nuovi investimenti non solo sta trattenendo in patria tutti i migliori giocatori (allo stato attuale solo Pogrebnyak gioca all’estero, nel Fulham) ma sta anche importanto numerosi stranieri che alzano il livello della competizione e la voglia di imparare da parte dei giovani. Oltre ai due già citati c’è anche Roman Pavlyuchenko, che fu una delle rivelazioni di Euro 2008, appena tornato a giocare in Russia, al Lokomotiv Mosca, dopo l’esperienza fatta di alti e bassi al Tottenham. Anche se ha un attacco pieno zeppo di giocatori di qualità, la forza della Russia si baserà, tuttavia, sulla sua solidissima difesa: appena 4 reti nei gironi di qualificazione, soltanto l’Italia ha saputo far meglio. Nel reparto arretrato ci sono Berezutski, Yuri Zhirkov e Sergei Ignashevich, tutta gente che negli ultimi anni ha collezionato anche numerose esperienze internazionali a livello di proprio club.
I RISULTATI STAGIONALI
Come scritto in sede di presentazione della nazionale, uno dei punti forti è la solidità e la compattezza difensiva. Se nel girone ha subito soltanto quattro gol, anche nelle amichevoli si è confermata questa tendenza. Da agosto 2008 ad oggi, su cinque gare disputate, solo due i gol al passivo, con due vittorie, tre pareggi e nessuna sconfitta. I risultati, insomma, sono dalla parte di Advocaat che non perde una gara ufficiale dal lontano 7 settembre del 2010, mentre in amichevole è stato sconfitto per l’ultima volta nel febbraio del 2011 dall’Iran. E la strepitosa vittoria per 3-0 sull’Italia ha alzato ancora di più il morale della truppa.
LA STELLA
Un eventuael exploit della Russia dipenderà necessariamente da un eventuale ritorno ad alti livelli, magari quelli toccati proprio nello scorso europeo, dalla stella della nazionale, Andrei Arshavin. Il fantasista di San Pietroburgo, la verità è questa, è reduce da una prima parte di stagione davvero deludente. Con l’Arsenal dopo un primo anno in cui era stato subito protagonista, ha via via calato il suo apporto in termini di gol e assist tanto da convincere Wenger a darlo in prestito allo Zenit. Dove, con Spalletti, sembra aver trovato la strada verso la rinascita, visto che è stato tra i protagonisti della vittoria del titolo segnando anche tre gol fondamentali a cavallo tra la 39esima e 41esima giornata. Certo, il giocatore ammirato nell’anno di grazia 2008, quando vinse anche l’Europa League con lo Zenit, non lo rivedremo mai più. A 31 anni non ha più lo scatto bruciante di quei tempi, ma la classe e la tecnica sono rimaste intatte e a quelle si affida Advocaat.
IL JOLLY
Si tratta di un giocatore classe ’90, quindi di appena 21 anni, ma ha già un’esperienza internazionale di tutto rispetto. Alan Dzagoev, centrocampista offensivo del Cska Mosca, non è amatissimo dal suo ct Advocaat, che però si è dovuto arrendere all’evidenza. Allo stato attuale Dzagoev è, insieme ad Arshavin, l’unico nella rosa della Russia capace di accelerare improvvisamente la manovra. La sua è la storia di un predestinato. Già nel 2008, quindi all’età di 18 anni, fa il suo grande salto nel calcio professionistico, sempre nel Cska Mosca. In venti presenze segna già otto gol in campionato venendo subito eletto miglior giovane della Russian Premier Liga. Il difficile, a questi livelli, si dice sia confermarsi. Non per lui, visto che l’anno successivo in campionato è praticamente sempre titolare, segna sette gol e fornisce sette assist decisivi. Numeri ancora di alto livello, che trovano riscontro anche in Europa League dove realizza tre reti. Nel 2010 il Cska gli dà in dono la maglia numero dieci: è definitivamente lui l’astro nascente del calcio russo. L’impatto con la Champions League è devastante: tre gol nelle prime quattro giornate della fase a gironi, di cui uno segnato ad Old Trafford in uno storico 3-3. Un’edizione vissuta da protagonista e terminata solo ai quarti di finale contro l’Inter poi campione. Il suo rendimento non è calato nemmeno negli anni successivi, ma ancora ci si attende il definitivo salto di qualità, e questo dell’Europeo sarà per lui il palcoscenico ideale. Ah, dimenticavamo. Le sue doti? Facilità nel dribbling, imprevedibilità, visione di gioco, abile sui calci piazzati.
LA ROSA DEI CONVOCATI
Portieri:
1 I.Akinfeev (Cska Mosca) 13 A.Shunin (Dinamo Mosca) 16 V.Malafeev (Zenit)
Difensori:
2 A.Anyukov (Zenit) 3 R.Sharonov (Rubin) 4 S.Ignashevich (Cska Mosca) 5 Y.Zhirkov (Anzhi) 12 A.Berezutski (Cska Mosca) 19 V.Granat (Dinamo Mosca) 21 K.Nababkin (Cska Mosca)
Centrocampisti:
6 R.Shirokov (Zenit) 7 I.Denisov (Zenit) 8 K.Ziryanov (Zenit) 9 M.Izmailov (Sporting Lisb.) 15 D.Kombarov (Spartak Mosca) 17 A.Dzagoev (Cska Mosca) 18 A.Kokorin (Dinamo Mosca) 22 D.Glushakov (Lokomotiv Mosca) 23 I.Semshov (Dinamo Mosca)
Attaccanti:
10 A.Arshavin (Zenit) 11 A.Kerzhakov (Zenit) 14 R.Pavlyuchenko (Lokomotiv Mosca) 20 P.Pogrebnyak (Fulham)
La formazione tipo
RUSSIA (4-4-2): Malafeev, Anyukov, Ignashevich, A.Berezutski, Zhirkov, Shirokov, Denisov, Izmailov, Dzagoev, Arshavin, Pogrebnyak.
Questo contenuto è stato modificato 2 Giugno 2012 11:27
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