Urszula Radwanska e Laura Robson hanno entrambe vinto il torneo di Wimbledon a livello junior: la polacca nel 2007; la britannica, invece, l’anno successivo. Puntiamo anche sulla Voskoboeva, reduce da un buon 2011, e sulla Morita, che si è esaltata in Fed Cup.
Galina Voskoboeva è una giocatrice kazaka che ha disputato un discreto 2011, durante il quale ha raggiunto la sua prima finale WTA in carriera – quella persa a Seoul contro la Martinez Sanchez – e la semifinale a Baku, senza dimenticare i quarti centrati a Pattaya City, dove gioca proprio questa settimana, e a Toronto, dove mise in riga Bartoli, Pennetta e Sharapova. Dovrebbe superare la veterana Tamarine Tanasugarn, classe 1977.
Nell’ultimo fine settimana, Ayumi Morita si è esaltata in Fed Cup: la giapponese ha vinto entrambi i singolari giocati, sconfiggendo Nastja Kolar e Polona Hercog, e contribuendo alla vittoria del suo Giappone ai danni della Slovenia, eliminata dalla corsa ai play-off per il World Group. La giocatrice asiatica potrebbe trarre benefici anche psicologici da questa doppia affermazione, in vista del match con l’indiana Sania Mirza.
Classe 1994, Laura Robson è la grande speranza del tennis britannico: a dire il vero, ha origini australiane – è nata infatti a Melbourne – e ha ottenuto il passaporto inglese nel 2008, anno in cui è stata protagonista di un grande exploit, vincendo il torneo junior di Wimbledon. Nel suo esordio a Pattaya City, è favorita contro Akgul Amanmuradova, che nella passata stagione ha perso tredici volte al primo turno ed è stata tormentata dagli infortuni.
Dopo Laura Robson, ecco un’altra ragazza che annovera nel suo palmarès un successo nel torneo di Wimbledon a livello junior: nel 2007, un’ancora diciassettenne Urszula Radwanska trionfò sia in singolare, battendo in finale Madison Brengle, sia in doppio, in coppia con la Pavlyuchenkova. Sorella minore della più famosa Agnieszka, non è mai riuscita ad esplodere definitivamente, ma il talento non le manca: in Thailandia, può partire bene contro Anastasia Pivovarova, numero 140 del mondo.