Nella notte tra giovedì e venerdì si giocano le partite dell’undicesima giornata di qualificazione al Mondiale nel girone sudamericano: a causa della sanzione ricevuta dalla Bolivia, la situazione in classifica è diventata ancora più equilibrata.
COLOMBIA – CILE | giovedì ore 21:30
Grazie alla sconfitta a tavolino della Bolivia (3-0), il Cile di Juan Antonio Pizzi ha recuperato due punti che aveva perso per strada in quel deludente pareggio per 0-0 ottenuto a Santiago a settembre scorso. Questo gli ha permesso di ottenere provvisoriamente il sesto posto, a pari punti (16) con l’Argentina, e rimediare in parte alla recente netta sconfitta per 3-0 contro l’Ecuador. Ora c’è da affrontare la Colombia, che in classifica ha un punto in più del Cile e viene dal pareggio interno per 2-2 contro l’Uruguay. La notizia di cui più hanno scritto i giornali sportivi riguardo la Colombia è il ritorno di Falcao in nazionale, dopo oltre un anno di assenza e un ancor più lungo periodo di prestazioni generalmente molto deludenti in giro per l’Europa, tra Francia e Inghilterra.
Nella Colombia non ci sarà Cuadrado, squalificato, ma ci sarà James Rodriguez, il cui rendimento in nazionale – come sottolineato altre volte – è solitamente migliore rispetto a quello nel Real Madrid (quantomeno gioca, in nazionale). Titolare in attacco con Falcao dovrebbe esserci Muriel, in forma eccellente. In questo torneo di qualificazione la nazionale guidata da Pekerman, delle cinque partite che ha giocato in Colombia, ha perso soltanto quella contro l’Argentina, e per il resto ha ottenuto tre vittorie e il pareggio con l’Uruguay.
Il Cile dovrà invece fare i conti con la pesante assenza di Alexis Sanchez, rimasto in Cile per curare un lieve infortunio muscolare con la speranza di poter giocare almeno la partita di martedì prossimo in casa contro l’Uruguay. E non sarà una partita facile neanche quella: ci sono molti calciatori diffidati nel Cile, e difficilmente riusciranno tutti a concludere questa partita di giovedì contro la Colombia senza prendere un cartellino giallo.
Le probabili formazioni:
COLOMBIA: Ospina; Arias, Mina, Murillo, Diaz; Carlos Sanchez, Daniel Torres, Macnelly Torres, James Rodriguez; Muriel, Falcao.
CILE: Bravo; Isla, Enzo Roco, Jara, Beausejour; Marcelo Diaz, Aranguiz, Vidal; Fuenzalida, Vargas, Puch.
URUGUAY – ECUADOR | venerdì ore 00:00
Uruguay ed Ecuador si affrontano da seconda e terza in classifica, con una differenza di soli tre punti in più per l’Uruguay. La squadra guidata da Oscar Tabarez è l’unica a non avere ancora subìto neanche un gol nelle partite giocate in casa. L’Ecuador però ha ottenuto oltre metà dei suoi punti proprio in trasferta: questo dato è stato riferito anche dallo stesso Tabarez in conferenza stampa, mentre invitava la sua squadra ad affrontare questa partita con particolare cautela e attenzione. La partita che queste due nazionali hanno giocato l’anno scorso a Quito fu vinta dall’Ecuador 2-1.
Nell’Uruguay a far coppia con Suarez in attacco non ci sarà Cavani, squalificato. E manca anche Abel Hernandez, che si è infortunato a un adduttore mentre giocava con la sua squadra di club, lo Hull City, una recente partita di campionato contro il Southampton. Le sostituzioni previste da Oscar Tabarez, rispetto alla formazione che ha pareggiato 2-2 un mese fa in Colombia, dovrebbero quindi essere quella di Corujo con Maxi Pereira, di Cristian Rodriguez con Stuani, e di Cavani probabilmente con Diego Rolan.
Ne mancano molti di più all’Ecuador, però, e tenendo conto che sono tra i migliori nella rosa è difficile immaginare che questo non andrà a influire pesantemente sull’esito della partita. Antonio Valencia, Mena e Jefferson Montero sono infortunati, e a questi c’è da aggiungere gli squalificati Mina ed Enner Valencia. Il reparto che dovrebbe soffrirne di più è il centrocampo, e per come è solito giocare l’Ecuador – molto in velocità, sugli esterni – non sarà così semplice fare arrivare palloni giocabili a Caicedo, per di più contro una squadra ben attrezzata in difesa come l’Uruguay.
Le probabili formazioni:
URUGUAY: Muslera; Maxi Pereira, Coates, Godin, Gaston Silva; Carlos Sanchez, Arevalo Rios, Vecino, Stuani; Luis Suarez, Diego Rolan.
ECUADOR: Dreer; Paredes, Erazo, Achilier, Ayoví; Ibarra, Noboa, Orejuela, Fidel Martinez; Bolanos, Caicedo.
PARAGUAY – PERÙ | venerdì ore 00:30
È un’altra partita, delle cinque di questa giornata, tra nazionali vicine in classifica. Ma ci sono comunque quattro punti tra il Paraguay, settimo con 15 punti, e il Perù, ottavo con 11. Entrambe hanno poche possibilità di qualificarsi per il prossimo Mondiale, e non tanto per ragioni aritmetiche quanto per l’effettivo divario tra le loro rose e quelle delle altre nazionali che si contenderanno i primi sei posti. Nella giornata scorsa il Perù ha perso 2-1 a Santiago contro il Cile, e quindi a poco servono i tre punti che ha comunque guadagnato grazie alla sanzione alla Bolivia. Per sperare di giocarsi almeno il posto per lo spareggio il Perù avrebbe bisogno di portare via punti non solo alle nazionali “minori” ma anche a quelle molto più forti. Come per esempio il Brasile, martedì prossimo in casa.
Ha già molte più speranze – oltre che un umore decisamente migliore – il Paraguay di Francisco Arce, che il mese scorso ha sorprendentemente ottenuto una vittoria per 1-0 in Argentina grazie a un gol segnato da Derlis Gonzalez nei primi venti minuti. Come facilmente intuibile, è soprattutto grazie a una buona attitudine difensiva – ossia la sua qualità migliore – che il Paraguay ha vinto quella partita in Argentina, e specialmente grazie al suo portiere Justo Villar. A causa di un recente infortunio Villar sarà però assente contro il Perù, e il suo posto sarà preso da Antony Silva, trentaduenne portiere della squadra paraguaiana del Cerro Porteño. Mancherà anche l’infortunato Miguel Almirón del Lanùs, in attacco.
Le probabili formazioni:
PARAGUAY: Silva; Moreira, Gustavo Gomez, Paulo Da Silva,Junior Alonso; Rojas, Derlis Gonzalez, Oscar Romero, Riveros; Santander, Angel Romero.
PERÙ: Gallese; Corzo, Christian Ramos, Alberto Rodriguez, Trauco; Tapia, Yotún, Carrillo, Edison Flores; Cueva, Paolo Guerrero.
VENEZUELA – BOLIVIA | venerdì ore 00:30
Come da molti previsto, la Bolivia è stata sanzionata dalla FIFA e privata dei punti recentemente ottenuti contro Perù (2-0) e Cile (0-0). Spiegavamo la questione il mese scorso:
In pratica Cabrera, paraguaiano naturalizzato boliviano, non avrebbe potuto giocare la partita della settima giornata contro il Cile (0-0) [ e neanche quella precedente, contro il Perù ] perché sprovvisto dei requisiti richiesti dalla FIFA per i naturalizzati, ossia che risiedano da almeno cinque anni – in maniera continuativa – nella nazione per cui intendono giocare. Cabrera ha ottenuto la cittadinanza boliviana nel 2013, per poter giocare con il Bolívar, e cinque anni non saranno trascorsi prima del 2018. Alla Coppa America dell’estate scorsa – che è un torneo interamente gestito dalla CONMEBOL – Cabrera aveva invece potuto partecipare senza problemi.
Questo rende la situazione della Bolivia ancora più difficile di quanto già non lo fosse con otto punti in dieci partite: ora di punti ne ha soltanto quattro. Giovedì affronterà in trasferta l’unica nazionale messa peggio, il Venezuela, che di punti ne ha due. La Bolivia giocherà questa partita senza tre titolari: Arce ed Erwin Saavedra, squalificati, e Pablo “Pájaro” Escobar, infortunato. Più “pesanti”, teoricamente, potrebbero però rivelarsi le assenze per infortunio di tre titolari del Venezuela: Salomon Rondón del West Brom, il ventiduenne centrocampista del Malaga Juanpi e Alejandro Guerra dell’Atlético de Medellín. Tra infortuni e squalifiche varie, Rafael Dudamel non ha mai potuto contare su una squadra di titolari stabili nelle quattro partite da lui finora disputate da quando è il tecnico del Venezuela.
Le probabili formazioni:
VENEZUELA: Dani Hernandez; Rosales, Wilker Angel, Vizcarrondo, Feltscher; Tomas Rincon, Figuera, Romulo Otero, Peñaranda; Josef Martinez, Christian Santos.
BOLIVIA: Lampe; Raldes, Edemir Rodriguez, Zenteno, Bejarano; Veizaga, Chumacero, Raul Castro, Smedberg; Jhasmani Campos, Marcelo Martins Moreno.
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BRASILE – ARGENTINA | venerdì ore 00:45
Il Brasile è l’unica squadra che, dopo la vittoria ai Giochi Olimpici e il rientro dalle vacanze estive, nelle partite di qualificazione al Mondiale ne ha vinte quattro su quattro. A settembre ha battuto 3-0 in trasferta l’Ecuador e 2-1 in casa la Colombia; a ottobre ha battuto 5-0 in casa la Bolivia e 2-0 in trasferta il Venezuela. Si tratta di una costanza piuttosto inusuale e meritevole, in questo genere di partite tra nazionali. Si consideri, per intenderci con un esempio, che nessun’altra squadra sudamericana è riuscita a vincere entrambe le partite di qualificazione giocate a ottobre (figuriamoci quattro di fila).
L’Argentina ha dovuto fare a meno di Messi per diverse partite, tra le quali quella delle qualificazioni che pareggiò in casa proprio contro il Brasile 1-1 un anno fa. Ed è anche questa ricorrente assenza di Messi una delle ragioni per cui l’Argentina si trova in questo momento in sesta posizione, ipoteticamente fuori dal gruppo che si qualifica direttamente al Mondiale. Tra l’altro, anche per l’eventuale spareggio, ora come ora, il Cile a pari punti sarebbe comunque in vantaggio sull’Argentina per il sesto posto, perché ha segnato più gol (è il secondo criterio a cui fare riferimento a parità di differenza reti). La classifica in questo punto si è molto accorciata principalmente per la vittoria a tavolino assegnata al Cile contro la Bolivia.
I tre giocatori del Barcellona Neymar, Messi e Mascherano sono arrivati a Belo Horizonte dalla Spagna con lo stesso volo, e tutti e tre dovrebbero essere tranquillamente in campo dal primo minuto, nelle rispettive nazionali. Tra gli argentini che giocano in Spagna, non ci sarà invece Gaitán, che sta guarendo da una forte contusione e infiammazione al fianco destro subita durante la partita di campionato dell’Atletico contro il Malaga, due settimane fa. Ci sarà nel Brasile anche Marcelo, invece, che nella partita scorsa era assente per infortunio (mancava anche Neymar, squalificato).
Tutto lascia credere che le due nazionali possano finalmente affrontarsi senza alcuna assenza rilevante, né da una parte né dall’altra (eccetto Casemiro nel Brasile). Questo presupposto dovrebbe favorire lo spettacolo, considerando che – a parte quelli “di un’altra dimensione” – anche calciatori come Coutinho da una parte ed Enzo Pérez dall’altra stanno disputando delle eccellenti stagioni con le rispettive squadre di club. Poi, dopo questa partita, martedì prossimo l’Argentina giocherà in casa contro la Colombia, mentre il Brasile giocherà a Lima contro il Perù.
Il Brasile non perde una partita in casa contro l’Argentina da aprile del 1998. L’Argentina tra l’altro non ha mai battuto il Brasile a Belo Horizonte: nelle quattro partite che hanno giocato contro allo stadio “Mineirão” tre volte ha vinto il Brasile e una volta hanno pareggiato. Il Brasile non gioca in questo stadio dalla devastante sconfitta per 7-1 contro la Germania nella semifinale del Mondiale del 2014, e anche questa “motivazione” aggiuntiva – la voglia cioè di mostrare a questo pubblico una buona immagine della nazionale di calcio – è una delle variabili da tenere molto in considerazione.
Le probabili formazioni:
BRASILE: Alisson; Dani Alves, Miranda, Marquinhos, Marcelo; Fernandinho, Renato Augusto, Paulinho; Coutinho, Neymar, Gabriel Jesús.
ARGENTINA: Romero; Zabaleta, Otamendi, Funes Mori, Mas; Mascherano, Enzo Perez, Biglia, Di María; Messi, Higuain.