Tra giovedì e venerdì si giocano le partite della quinta giornata di qualificazioni sudamericane (CONMEBOL) al Mondiale in Russia del 2018: è un girone unico con 10 squadre, al momento dominato dall’Ecuador, che le ha vinte tutte e quattro (battendo, tra le altre, Argentina e Uruguay).
Come funzionano queste qualificazioni
Le qualificazioni sudamericane al Mondiale “Russia 2018” – quelle disputate dalle nazionali appartenenti alla federazione CONMEBOL – sono strutturate in un girone unico con dieci squadre: Argentina, Brasile, Cile, Uruguay, Paraguay, Perù, Bolivia, Ecuador, Colombia e Venezuela. Sono cominciate a ottobre scorso e si concluderanno a ottobre 2017: le prime quattro squadre in classifica si qualificano direttamente alle fasi finali del Mondiale, mentre la quinta giocherà uno spareggio – con andata e ritorno, a novembre 2017 – contro la vincitrice delle qualificazioni delle nazioni oceaniane (federazione OFC).
Come stanno andando
Al momento, dopo quattro giornate, l’Ecuador è sorprendentemente primo in classifica a punteggio pieno, sebbene nel raking FIFA si trovi al 31° posto (al sesto, contando solo le dieci nazionali CONMEBOL). Si trova in questa posizione, l’Ecuador, anche grazie ai quattro gol dell’attuale capocannoniere di queste qualificazioni: Felipe Caicedo, il ventisettenne attaccante dell’Espanyol che, per adesso, risulta più utile alla sua nazionale che non alla sua squadra di club. In seconda posizione c’è l’Uruguay, con 9 punti, trascinato – più che da Luis Suarez – dal suo difensore centrale e capitano Diego Godín, che ha già segnato tre gol (!): non è una forzatura sostenere che – per princìpi e “spirito” di gioco, oltre che per composizione della linea difensiva centrale – l’Uruguay sia una specie di Atletico Madrid in campo internazionale (senza pressing e con una tendenza maggiore al lancio lungo). Quanto al Brasile, terzo posto, e all’Argentina, sesto, sono le due nazionali che hanno finora più deluso le aspettative. Ma c’è ancora un fracco di tempo e di partite, prima di tirare le somme, a cominciare da quelle della quinta giornata, appunto, che si giocano nella notte tra giovedì e venerdì (e una tra venerdì e sabato: Brasile-Uruguay).
BOLIVIA – COLOMBIA | giovedì ore 21:00
Bolivia e Colombia sono rispettivamente all’ottavo e al settimo posto con tre e quattro punti, e una sola vittoria a testa: la Colombia ha vinto 2-0 contro il Perù nella prima giornata, mentre il Bolivia ha battuto 4-2 il Venezuela nella terza giornata. Come altri prima di lui, José Pekerman, tecnico della Colombia, ha dovuto fare i conti con la necessità di “rimpiazzare” due posti in attacco lasciati vacanti da due giocatori molto noti ma completamente assenti – e sempre meno apprezzati – da qualche tempo: Jackson Martinez, “scaricato” dall’Atletico Madrid al Guangzhou nel calciomercato di riparazione, e Radamel Falcao, evanescente attaccante del Monaco in prestito al Chelsea. Si tratta di un reparto in cui tradizionalmente la Colombia ha una certa abbondanza, ma al momento l’attaccante più presente e affidabile è proprio Bacca, che in una stagione tutt’altro che facile con il Milan ha comunque già segnato 14 gol (come Dybala, e due più di Icardi, per capirci).
La nazionale boliviana, in un certo senso, presenta molti meno grattacapi: i giornalisti sportivi boliviani hanno una certa facilità di accesso alle sessioni di allenamento dei giocatori, e ci sono sostanzialmente pochi dubbi riguardo la formazioni titolare, in gran parte composta da giocatori dei club boliviani The Strongest e Bolivar. Alejandro Chumacero, regista del The Strongest, ha lasciato in anticipo l’allenamento di martedì scorso a causa di un affaticamento muscolare, ma probabilmente si tratta di una scelta prudenziale, e giovedì notte sarà regolarmente in campo. In attacco insieme a Rodrigo Ramallo dovrebbe giocare Juan Carlos Arce, l’attaccante del Bolivar autore di tre gol in Coppa Libertadores contro il Deportivo Cali.
La partita si giocherà allo stadio “Hernando Siles” a La Paz, situata a circa 3 mila e 600 metri di altitudine, cioè l’altezza a cui giocano abitualmente i giocatori di The Strongest e Bolivar: spesso i media sportivi – ma anche noi – hanno fatto riferimento a quanto sia fisicamente impegnativo per certe nazionali avversarie giocare in Bolivia, ad altitudini simili. Ma è un discorso da sostenere con molta cautela, come dimostra il risultato della prima giornata (l’Uruguay ci ha vinto 2-0, a La Paz, e il ritiro della nazionale uruguaiana non sta mica tra le montagne). E comunque molti giocatori della Colombia hanno familiarità con il gioco ad altitudini non tali a quelle di La Paz ma comunque rilevanti e paragonabili.
Le probabili formazioni:
BOLIVIA: Quiñones; Saavedra, Eguino, Zenteno, Morales; Castro, Chumacero, Bejarano, Cardozo; Ramallo, Arce.
COLOMBIA: Ospina; Arias, J. Murillo, O. Murillo, Diaz; Perez, Abel; Carmona (o Ibarbo), Cuadrado, James Rodriguez; Bacca.
ECUADOR – PARAGUAY | giovedì ore 22:00
In pochi si sarebbero aspettati che alla quinta giornata questa partita tra Ecuador e Paraguay potesse coinvolgere la prima in classifica. La nazionale allenata da Gustavo Quinteros – ex allenatore della nazionale boliviana e, più recentemente, dell’Emelec, una delle più importanti squadre del campionato ecuadoriano – è riuscita a ottenere quattro vittorie nelle prime quattro giornate contro Argentina (0-2), Bolivia (2-0), Uruguay (2-1) e Venezuela (1-3). Ci è riuscita grazie a un gioco “verticale” molto rapido – probabilmente il più divertente, tra quelli visti finora nelle qualificazioni – e molto adatto alle qualità di giocatori forti (e forse sottovalutati) come Jefferson Montero, Fidel Martínez e Antonio Valencia. Ha inoltre beneficiato della “trasformazione” di Felipe Caicedo (4 gol), bravissimo a sfruttare quasi tutte le occasioni avute con la nazionale, e forse meno bravo a sfruttare le poche che gli capitano con l’Espanyol nella Liga (sotto porta hanno combinato di più Hernan Perez e Gerard Moreno, fatte le dovute proporzioni).
Il Paraguay, avversario in questa partita della quinta giornata, sarebbe teoricamente uno dei più abbordabili – è al quarto posto in classifica con 7 punti – se non fosse che l’Ecuador dovrà affrontarlo con alcune assenze rilevanti in attacco: mancano sia Caicedo che Miller Bolaños, entrambi infortunati, e questo costringe Quinteros a “pescare” un paio di sostituti d’attacco tra Enner Valencia, Michael Arroyo, Juan Cazares e Jaime Ayoví, alcuni dei quali non sono propriamente delle prime punte. Non è detto che siano tutte brutte notizie e basta: il Paraguay è una nazionale piuttosto forte nel gioco aereo, e la presenza di uno bravo in questo come Enner Valencia – se saprà sfruttare i cross di Antonio Valencia – potrebbe comunque tornare molto utile all’Ecuador.
Questa partita si giocherà allo stadio “Olímpico Atahualpa” di San Francisco de Quito, città a 2 mila e 700 cento metri, per cui vale lo stesso discorso fatto per Bolivia-Colombia; ma per cui vale anche la stessa cautela, considerando che diversi giocatori del Paraguay giocano abitualmente in Messico ad altitudini elevate.
Le probabili formazioni:
ECUADOR: Dreer (o Dominguez); Paredes, Erazo, Guagua, W. Ayoví; Quiñónez, Noboa, Antonio Valencia (o F. Martínez), Jefferson Montero; Cazares, Ayoví (o Enner Valencia).
PARAGUAY: Silva; Valdez, Da Silva, Gomez, Samudio; Ortiz, Ortigoza, Derlis González, E. Benítez; J. Benítez, Darío Lezcano (o Barrios).
CILE – ARGENTINA | venerdì ore 00:30
Le prime quattro giornate delle qualificazioni hanno mostrato, qualora ce ne fosse bisogno, che la nazionale argentina priva di Messi probabilmente non passerebbe neppure la fase a gironi di un Mondiale. L’attaccante del Barcellona era stato costretto a saltare le quattro partite a causa dell’infortunio al ginocchio che gli ha impedito di giocare diverse partite nell’autunno e inverno scorsi; fortunatamente per l’Argentina sarà di nuovo in campo nell’importante partita contro il Cile, a Santiago. Dopo essersi affrontate nella finale di Coppa America dell’anno scorso (vinta ai rigori dal Cile), al momento Cile e Argentina si trovano rispettivamente al quinto e sesto posto della classifica del girone di qualificazione a Russia 2018, con sette e cinque punti: una sola vittoria per l’Argentina (1-0 in Colombia) e due per il Cile (2-0 in casa contro il Brasile e 4-3 in Perù).
Nonostante la situazione di classifica relativamente migliore, il Cile se la passa peggio: alla brutta sconfitta per 3-0 a Montevideo contro l’Uruguay, a novembre scorso, sono seguite settimane di forti contestazioni che hanno indotto l’allenatore Jorge Sampaoli, per profondi contrasti con la Federazione cilena, a dimettersi dall’incarico. Il suo posto è stato preso dall’ex attaccante Juan Antonio Pizzi, che intanto ha già una carriera decennale da allenatore in squadre centro e sudamericane (e una rapida esperienza in Europa, con in Valencia). Puntando proprio su questa esperienza, la sua prima mossa è stata convocare per questa quinta e sesta giornata di qualificazioni due giocatori del campionato cileno, molto giovani e praticamente sconosciuti: il ventiduenne Felipe Campos, terzino destro del Deportivo Palestino, e il diciottenne Jeisson Vargas, ala dell’Universidad Catolica e già autore di otto gol nella stagione in corso (da allenatore dell’Universidad Catolica Pizzi ha vinto un campionato nel 2010). Mancano invece Edu Vargas, per scelta tecnica, e Valdivia e Vidal, squalificati (e Aranguiz è infortunato).
Una certa tensione circola anche tra i giocatori dell’Argentina, visti i pessimi risultati recenti; ma il rientro di Messi – e le recenti, eccellenti, partite di Di Maria – hanno generato un comprensibile ottimismo riguardo le possibilità dell’Argentina di risalire rapidamente in classifica. Rispetto alla finale giocata l’anno scorso – data stavolta l’importanza della partita, sì, ma la posta in palio sostanzialmente meno preziosa – Cile e Argentina potrebbero finalmente giocarsela più apertamente, cercando di far gol senza dare troppa attenzione alla fase difensiva. Nell’Argentina è peraltro squalificato Mascherano, uno dei pochi che in genere fanno filtro e limitano le azioni avversarie.
Le probabili formazioni:
CILE: Bravo; Isla, Medel, Jara, Mena; Marcelo Díaz, F. Gutierrez, Matias Fernández; Sánchez, Orellana, Beausejour (o Pinilla).
ARGENTINA: Romero; Zabaleta, Otamendi, Mori, Rojo; Biglia, Kranevitter, Banega; Messi, Di María, Agüero (o Higuain).
PERÙ – VENEZUELA | venerdì ore 03:15
Perù e Venezuela si trovano rispettivamente al penultimo e all’ultimo posto in classifica del girone di qualificazione al Mondiale: il Venezuela le ha perse tutte e quattro, il Perù – potenzialmente una buona squadra, ma finora la più deludente – ne ha vinta una soltanto (1-0 in casa contro il Paraguay) e ha perso le altre tre. È una squadra che ha nella trequarti e nell’attacco – formato da Jefferson Farfán, Claudio Pizarro e Paolo Guerrero, come nella scorsa edizione della Coppa America – il suo reparto migliore. A parte la vittoria contro il Paraguay, la partita giocata meglio finora è stata quella persa 4-3 in casa contro il Cile alla seconda giornata, che è un po’ la sintesi esemplificativa di questa nazionale: a grandi qualità individuali in attacco corrispondono profonde e apparentemente irrisolvibili debolezze difensive e nell’organizzazione tattica, nonostante tutte le buone intenzioni del tecnico Ricardo Gareca (sia con il 4-2-3-1, con Guerrero punta unica, che con il 4-4-2, con Guerrero e l’immortale Pizarro).
Non ci sono assenze nel Perù, e quindi Gareca dovrebbe schierare quella che attualmente ritiene essere la formazione migliore, ché c’è bisogno di far punti alla svelta: quindi ci saranno probabilmente sia Pizarro, che con il Werder Brema sta giocando e segnando (a dispetto dei suoi 37 anni), sia Paolo Guerrero; e alle loro spalle giocheranno pure Jefferson Farfan (giù tre gol nelle qualificazioni) e Christian “Aladino” Cueva, un esterno di centrocampo tremendamente discontinuo ma per il quale qui al Veggente stravediamo. Una novità potrebbe essere la presenza del mediano dell’Alianza Lima (Perù) Óscar Vílchez, alla sua prima convocazione in nazionale. Tra i convocati c’è anche il promettente attaccante diciannovenne del PSV Eindhoven, Beto da Silva, che magari potrebbe giocare qualche minuto nel secondo tempo.
Il Venezuela sta vivendo una crisi economica interna che sta attraversando tutto il paese e coinvolgendo anche lo sport: una quindicina di giocatori della nazionale, tra cui il capitano Rincon (quello del Genoa), aveva recentemente comunicato di voler rifiutare qualsiasi convocazione in caso di mancate dimissioni da parte dei dirigenti della Federazione calcistica venezuelana (FVF, Federación Venezolana de Fútbol). Sanvicente, da parte sua, ha convocato una parte dei giocatori in protesta (che hanno comunque risposto positivamente alla convocazione) e qualche esordiente che sta giocando relativamente bene (il diciottenne Adalberto Peñaranda, che si è praticamente caricato sulle spalle le sorti del Granada, e il ventiduenne Juanpi, centrocampista del Malaga già molto apprezzato da alcuni grandi club).
Le probabili formazioni:
PERÙ: Gallese; Advíncula, Zambrano, Ascues, Vargas; Tapia, Vílchez, Jefferson Farfán, Cueva; Claudio Pizarro, Guerrero.
VENEZUELA: Baroja; Faría, Vizcarrondo, Ángel, Villanueva; Lucena, Cermeño, Rincón, Guerra; Josef Martínez, Rondón.
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